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Netturbini licenziati ad Agrigento, «c’è una speranza»

«Il codice degli appalti - spiega il segretario della Cgil Fp Buscemi - stabilisce che stazione appaltante, in questo caso il Comune, può variare il contratto»

AGRIGENTO. La recente perdita di una ventina di posti di lavoro, ha lasciato una ferita profonda fra gli addetti al servizio di igiene urbana del comune di Agrigento. Alcuni di loro, tre o quattro, sono stati «recuperati» dalle imprese ma in città diverse, ma per gli altri, il licenziamento sembra irrevocabile. A mettere nuovamente mano al bando e cercare un cavillo legale che possa indicare all’amministrazione comunale la strada per provare ad intervenire in questa direzione, arriva dal segretario generale della Cgil Funzione pubblica Alfonso Buscemi, che su questa vicenda, non intende far calare il silenzio.

Come stanno le cose?
«Guardi - spiega Buscemi - il servizio così come è gestito, presenta molte lacune e si sta dimostrando, con i fatti, quando affermato da noi circa sull’inadeguatezza del progetto e sul peggioramento della qualità del servizio».

Perchè?
«In primo luogo, i lavoratori rimasti sono sotto pressione, sono costretti ad effettuare turni massacranti con lo svolgimento di numerose ore di straordinario. Ad agosto, anche loro hanno diritto a godere delle ferie estive e questo porterà ad una ulteriore criticità. Il che significa che il Comune di Agrigento rischia di avere un servizio peggiore e per via delle ore di straordinario da svolgere, per colmare le carenze di personale e gli enormi ritardi nel conferimento in discarica, di avere un ulteriore aggravio economico, potenzialmente superiore al costo del personale licenziato».

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