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Rifiuti ad Agrigento, a casa 21 netturbini

Ieri pomeriggio il Comune ha disposto, a partire dalla mezzanotte, turni supplementari di raccolta per cercare di ripristinare più in fretta le condizioni igienico sanitarie del centro e delle periferie.

AGRIGENTO. Progressivo ritorno alla normalità per Agrigento, dopo i 4 giorni di fermo della raccolta per la protesta degli operatori ecologici che hanno cercato di evitare il licenziamento di 21 di loro. Gli autocompattatori e gli operai di Iseda, Sea e Seap stanno continuando il giro del centro e delle periferie, ostacolati, in diversi casi da auto lasciate posteggiate proprio davanti ai cassonetti o dai contenitori dati alle fiamme come avvenuto nella parte bassa di via Garibaldi.

Ieri pomeriggio il Comune ha disposto, a partire dalla mezzanotte, turni supplementari di raccolta, con mezzi in più, per cercare di ripristinare più in fretta le condizioni igienico sanitarie del centro e delle periferie.

Da ieri intanto, sono senza lavoro 21 persone definite in esubero e su questo aspetto, si concentra la riflessione del segretario generale della Fp Cgil Alfonso Buscemi che ha seguito la vertenza fin dal primo giorno.

«Si grida allo scandalo - spiega - per il numero dei lavoratori utilizzati e si fanno confronti con il numero di lavoratori dei paesi del nord. Nessuno dice, però, che al nord non nascono discariche abusive ad ogni angolo di città oppure non buttano via l’immondizia a qualunque ora del giorno e, forse, non succede neanche di vedere qualche cittadino che poggia il sacchetto della spazzatura sul cofano della macchina per lasciarlo cadere a terra vicino al cassonetto risparmiando la fatica di scendere. Tutto questo ha un costo che si trasforma nell’esigenza di avere maggiore personale».

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