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Terzo giorno di sciopero, Agrigento invasa dai rifiuti

Gli operatori ecologici non raccolgono la spazzatura da sabato. Le aziende rispondono al Comune: «Diffida senza senso, i cancelli sono aperti»

AGRIGENTO. Altro che «capitale della cultura», al massimo capitale della spazzatura. Da tre giorni, Agrigento è nuovamente nelle foto e nei fimlati delle migliaia di turisti che passeggiano nella Valle dei Templi, in via Atenea e a San Leone, respirando l’aria nauseabonda della spazzatura e immortalano e diffondo le immagini della città. I cassonetti sono ormai stracolmi e i rifiuti hanno invaso i marciapiedi e fra poco le strade. E quel che è peggio, è che la soluzione a tutto questo non è dietro l’angolo.

Da sabato mattina, tutti gli operatori ecologici impegnati nel servizio di pulizia della città, incrociano le braccia per protesta contro i tagli del capitolato d’appalto del bando rifiuti e che metterebbe alla porta poco meno di 30 di loro. Una protesta destinata a durare visto che il Comune ha fatto sapere di non avere intenzione di mettere mano al portafoglio per salvare i posti di lavoro. «Non siamo e non saremo mai disponibili - ha ribadito l’assessore ambientalista Mimmo Fontana - ad aggiungere un solo centesimo per una Gara che ha già avuto un esito».

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