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Licata, minacce di morte al consigliere Lillo Scrimali

AGRIGENTO. Benzina, proiettili ed una lettera minatoria per intimidire un consigliere comunale neo eletto. Si è appreso ieri che il 16 giugno scorso, il giorno successivo alla fine delle elezioni amministrative in città, Calogero Scrimali ha trovato davanti l’ingresso della sua abitazione, in contrada Safarello, una busta di plastica che conteneva una bottiglia con mezzo litro di benzina, due cartucce inesplose di fucile calibro 12 ed una lettera con la quale lo si invitava ad abbandonare subito la politica, per evitare guai maggiori.

Calogero Scrimali, secondo degli eletti nella lista “Licata in crescita”, e già in passato consigliere comunale ed assessore, ha denunciato l’accaduto alla polizia.
L’episodio si è verificato tre settimane fa, ma fino a ieri non se ne era saputo nulla.

Ad accorgersi dell’accaduto è stato, pare nelle prime ore del mattino del 16 giugno scorso, lo stesso, neo eletto, consigliere comunale. Uscito di casa si è accorto di una busta di plastica davanti al portone di ingresso. Insospettito l’ha aperta ed all’interno vi ha trovato una bottiglietta di plastica da mezzo litro, colma di benzina, e due proiettili calibro 12, del tipo utilizzato per i fucili da caccia, inesplosi. All’interno, inoltre, c’era anche una lettera minatoria dal contenuto esplicito. Nella missiva Calogero Scrimali veniva invitato, senza troppi fronzoli, ad abbandonare subito la politica. La lettera, ovviamente, conteneva minacce di morte.

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