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Crollo del ponte Verdura, il Codacons vuole costituirsi parte civile

RIBERA. Il Gup del Tribunale di Sciacca, Roberta Nodari, si è riservata di decidere sulla richiesta di costituzione di parte civile avanzata dal Codacons nell’udienza preliminare riguardante il crollo di una parte del ponte Verdura, sulla statale 115, avvenuta il 2 febbraio 2013. La Procura chiede il rinvio a giudizio per disastro colposo nei confronti di due tecnici dell’Anas: Antonino Tumminello, di 48 anni, capo cantoniere addetto alla sorveglianza del tratto di strada della statale 115 “sud occidentale sicula” in cui è situato il ponte; Ignazio Calvaruso, di 59, capo del nucleo di manutenzione dell’Anas, con competenza sullo stesso tratto di strada.

Tumminello è difeso dall’avvocato Giovanni Vaccaro e Calvaruso dagli avvocati Mimmo Lagatà e Celestino Cardinale. I due tecnici, secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Michele Marrone, avrebbero dovuto effettuare dei controlli riguardanti il ponte e il cui deterioramento avrebbe avuto una evoluzione graduale. La Procura ha disposto una consulenza tecnica per avere gli elementi utili per portare avanti l’inchiesta. Le difese si sono opposte alla costituzione di parte civile, eccependo anche la mancanza di un’autorizzazione della Regione siciliana. In aula, per il Codacons, l’avvocato Alessandro Patti.

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