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Arnone, striscione contro "finti eroi dell'antimafia"

La replica di Cicero: "Tengo a precisare di aver già da tempo, e più volte, denunciato Arnone per le diffamanti e calunniose esternazioni che a più riprese ha gratuitamente scagliato contro di me, per tentare vanamente di intimidire e delegittimare la mia azione legalitaria contro affari e mafia nelle aree industriali della Sicilia, inclusa la provincia di Agrigento"

PALERMO. Ha esposto stamane uno striscione di 6 metri per 2 davanti al palazzo di giustizia di Palermo, chiedendo al procuratore Francesco Lo Voi di «processare il senatore Giuseppe Lumia, il presidente dell'Irsap Alfonso Cicero, l'avvocato Antonio Fiumefreddo, l'ex assessore regionale alla Formazione Nelli Scilabra, l'ex direttore dello stesso assessorato Anna Rosa Corsello e l'intera allegra combriccola».

È l'iniziativa dell'avvocato Giuseppe Arnone, candidato a sindaco di Agrigento, che invita il capo della procura a convocarlo: «Testimonierò - scrive in una missiva inviata anche alla questura di Palermo e agli organi d'informazione - tante storie di reati. Potrà indagarli per associazione a delinquere. A quel punto finalmente potremo dire che anche in Sicilia la legge è uguale per tutti».

Arnone, che ha inviato un esposto dettagliato in Procura attraverso la sua posta certificata, annuncia di voler ricostruire «anche ciò che ha subito Nicolò Marino», ex assessore regionale all'Energia. «Mi convochi e porremo fine - conclude nell'appello al procuratore - alla scandalosa impunità della 'banda' dei finti eroi dell'antimafia».

«Ho appreso a mezzo stampa dell'ennesima pantomima dell'ormai noto personaggio Arnone. Tengo a precisare di aver già da tempo, e più volte,  denunciato Arnone per le diffamanti e calunniose esternazioni che a più riprese ha gratuitamente scagliato contro di me, per tentare vanamente di intimidire e delegittimare la mia azione legalitaria contro affari e mafia nelle aree industriali della Sicilia, inclusa la provincia di Agrigento». Lo afferma il presidente dell'Irsap Alfonso Cicero. «Dalle denunce da me presentate in alcune Procure siciliane, per tutelarmi dalle false e scomposte iniziative di questo personaggio, - aggiunge - emergeranno in modo limpido gli inquietanti motivi per cui l'Arnone mi attacca».

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