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Il commissario Brandara: «A Licata troppi omicidi senza colpevoli»

Il commissario straodinario di Palazzo dell’Aquila ha chiesto l’invio in città dell’Unità Delitti Insoluti della polizia di Stato

LICATA. Sono almeno cinque i delitti, tutti efferati, commessi a Licata negli ultimi anni e rimasti senza un colpevole: il giovanissimo Angelo Ajola scomparso di casa il 16 agosto di undici anni fa ed il cui corpo, carbonizzato, venne ritrovato alcuni mesi dopo; Giuseppe Bottaro, assassinato nella sua auto nelle campagne di Licata; i coniugi Antonino e Rita Timoneri, ultraottantenni, trucidati nella loro abitazione, a scopo di rapina, il 20 ottobre del 2010; ed il recentissimo caso di Angelo Truisi, il ventiduenne scomparso il primo gennaio di quest’anno ed il cui cadavere, in avanzato stato di decomposizione, venne ritrovato sul terrazzo di una villa al mare, abbandonata, il 21 gennaio successivo. Il funerale di Truisi è stato celebrato due giorni fa.

E’ facendo riferimento al fatto che per nessuno di questi delitti sono stati individuati gli autori, che Maria Grazia Brandara, commissario straordinario del Comune, ha scritto al Ministro degli Interni, Angelino Alfano, per chiedergli “di valutare l’invio in città del corpo speciale dell’Unità Delitti Insoluti della Polizia di Stato, istituita nel 2009 presso la Direzione Centrale Anticrimine”.

 

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