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Immigrazione, il centro di accoglienza di Lampedusa è al collasso: alcuni dormono all'aperto

LAMPEDUSA. Sono 811 i migranti ospiti nel centro di prima accoglienza di Lampedusa che ha una capienza massima di 400 posti, si tratta di sub-sahariani, in particolare nigeriani. I minori sono un centinaio, un altro centinaio le donne, alcune delle quali in stato di gravidanza. Donne e bambini, come l'ANSA ha appurato entrando nel centro, sono stati sistemati nel padiglione incendiato qualche anno fa e poi ristrutturato. Gli uomini sono in un altro padiglione con un cancello chiuso, controllato dagli operatori, che viene aperto in base alle esigenze dei migranti. Gli uomini che hanno moglie e figli invece possono tranquillamente stare a contatto con loro, con i bambini che giocano nel piazzale.

La carenza di posti costringe alcuni migranti a dormire all'aperto, coprendosi con coperte e tovaglie. Nella struttura ci sono poliziotti, carabinieri e personale dei nuclei speciali. Alcune cabine telefoniche posizionate nel piazzale vengono utilizzate dai migranti per telefonare con le schede che fanno parte del kit assegnato. In un altro padiglione gli uomini della polizia scientifica, con le tute bianche, rilevano le impronte dei migranti che vengono caricate nelle banche dati per le identificazioni. Il padiglione è attrezzato con le apparecchiature necessarie. Nel centro, gestito dalla confederazione Misericordia, ci sono anche rappresentanti dell'Unchr, di Save the Children e dell'Oim.

I migranti qui vengono identificati e poi trasferiti in altri centri dove chi ne ha i requisiti richiede l'asilo politico perchè provenienti da Paesi dell'Africa in guerra. Difficile vedere migranti all'esterno del centro, quasi nessuno lascia la struttura e nelle strade dell'isola si incontrano solo lampedusani, qualche turista ed esponenti delle forze dell'ordine. Nel molo Favaloro ci sono le motovedette della Guardia costiera, dei carabinieri e della Guardia di finanza. Il forte vento di maestrale che da giorni soffia sull'isola probabilmente ha impedito il trasferimento a Lampedusa dei migranti soccorsi al largo della Libia durante le ultime operazioni Triton.

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