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Due pezzi della Sindone esposti in Cattedrale ad Agrigento

Da ieri, nella sagrestia in mostra il pendente reliquario di Aragona e il telo raffigurante il corpo di Cristo donato dal vescovo Rhini dell'ordine dei frati minori

AGRIGENTO. Agrigento, Aragona e Palma di Montechiaro collegate, a doppio nodo, a Torino. L'ufficio Beni culturali ecclesiastici ed il museo Diocesano, da ieri, propongono un "itinerario" della Sindone. Il sudario in cui fu avvolto il corpo di Cristo, al momento della sepoltura, sarà esposto a Torino fino al 24 giugno. Ad Agrigento, da ieri, nella sagrestia della Cattedrale, sono esposti il pendente reliquario di Aragona ed il telo raffigurante il corpo di Cristo. Un telo donato alla cattedrale dal vescovo Francesco Maria Rhini dell'ordine dei frati minori.

A Palma di Montechiaro, dal 24 al 31 maggio, invece sarà esposta la copia palmese. Una "vetrina" curata da Domenica Brancato, consulente storico dell'arte. Due pezzettini del sacro lino, esposti nella cappella privata dei principi Naselli, adesso sono custoditi dalla chiesa Madre di Aragona. Nell'Agrigentino sarà il vescovo Francesco Maria Rhini ad autorizzare, nel 1686, il principe di Aragona Baldassare Naselli ad esporre al pubblico culto le reliquie della Sacra Sindone e di portarle in processione il 3 maggio di ogni anno, in occasione della festa della Santa Croce. I due pezzettini del sacro lino sono racchiusi in un reliquiario, opera di maestro siciliano dell'inizio del XVII secolo, composto da una teca in cristallo di rocca, circondato da un fregio con smalti ad alveoli policromi, sostenuto da tre catenelle.

 

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