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Agrigento, il Pd e Zambuto: strappo ricucito

"Il rilancio del Comune passa, inevitabilmente, dal rendere efficiente la macchina amministrativa ottimizzando le risorse già presenti». Lo scrive in una nota il candidato sindaco, Silvio Alessi

AGRIGENTO. Il Partito democratico "ricuce" lo strappo con Marco Zambuto. Ieri, durante un vertice al quale ha partecipato anche il segretario regionale, Fausto Raciti, in vista della composizione della lista per le amministrative di fine maggio, c'è stato un chiarimento tra i due, alla presenza del coordinatore provinciale, Peppe Zambito, sulla vicenda della visita a Palazzo Grazioli che l'ex sindaco ha fatto a Silvio Berlusconi in compagnia di Riccardo Gallo. Che poi ha portato alle dimissioni di Marco Zambuto da presidente dell'Assemblea regionale del Pd. Al termine del vertice è stato stabilito che Zambuto avrà un ruolo di coordinamento per la composizione della lista da presentare con il simbolo del Pd a sostegno del candidato sindaco Lillo Firetto. Ed è probabile che Zambuto torni a ricoprire quel ruolo dirigenziale, a livello regionale, alla guida dell'importante organismo del Pd.

Alessi: «Valorizzare i precari». "Il rilancio del Comune di Agrigento passa, inevitabilmente, dal rendere efficiente la macchina amministrativa ottimizzando le risorse già presenti, partendo dalla rimodulazione della dotazione organica del Comune". Lo scrive in una nota il candidato sindaco, Silvio Alessi. "Abbiamo circa 620 dipendenti ma la macchina non funziona. Un ruolo fondamentale è quello svolto dai precari: negli anni (al Comune così come nelle scuole) il loro ruolo è divenuto indispensabile per l'erogazione dei servizi ai cittadini. Bagagli di esperienza e competenza che non vanno persi ma, anzi, valorizzati. A queste famiglie, a queste donne, a questi uomini va data certezza sul loro futuro: per questo la Regione e lo Stato devono trovare una soluzione definitiva".

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