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Una frana insidia la Cattedrale di Agrigento

All’alba si è staccata dal costone calcarenitico un pezzo di casa troglodita, scavata nella pietra migliaia di anni fa. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco

AGRIGENTO. I banconi calcarenitici sono fortemente degradati. Il costone sul quale sorge la Cattedrale di San Gerlando - chiusa al culto, proprio per dissesti idrogeologici, da oltre 4 anni - è ancora più a rischio. Lo ha dimostrato - non in maniera plateale - il blocco che s'è staccato ed ha ruzzolato, senza però arrivare fino alla strada, sopra la via 25 Aprile. E' accaduto all'alba di ieri.

A staccarsi e a cedere è stato un pezzo di casa troglodita, scavata, nella pietra appunto, migliaia di anni fa. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco e i responsabili della Protezione civile comunale. Non ci sono stati danni. Il blocco - di un paio di metri cubi - è rimasto in mezzo al verde della collina. "Questa è una fase critica - hanno spiegato, ieri, dalla Protezione civile comunale, che è coordinata dal dirigente Attilio Sciara - . E' una fase critica perché è il momento dell'asciugatura e dunque dell'assestamento, dopo le abbondanti piogge. Non è escluso che tanto avvenga anche su altri banconi calcarenitici presenti sia su quel colle, che anche in altre parti della città". Perché - e la Protezione civile comunale non ha dubbi - "i banconi calcarenitici sono fortemente degradati".

 

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