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Agrigento, è ancora caos Pd: Capodicasa declina l'invito

Infruttosa la riunione con il segretario Raciti. Venerdì tutti a Roma dal vice di Renzi

AGRIGENTO. Il Partito democratico ancora nel caos. Non sa come uscirsene. Proposta interna, con un candidato proprio oppure coalizione di centrosinistra? Questo il dilemma che sta logorando il partito che aveva fatto da regia per la nascita di Agrigento 2020. E non sono bastate le 5 ore di riunione tra il segretario regionale, Fausto Raciti, i segretari dei circoli cittadini, il coordinatore provinciale, Peppe Zambito ed i deputati nazionali Capodicasa, Iacono e Moscatt. Non è stata presa nessuna decisione. «Ci siamo solo chiariti – taglia corto Peppe Zambito. Torneremo a riunirci venerdì con Raciti per le proposte, perché abbiamo parlato di tutto ma non abbiamo deciso nulla». Una cosa però è uscita fuori dal vertice: Angelo Capodicasa non è disponibile a candidarsi a sindaco, ad immolarsi per un partito che comunque andrebbe da solo alle elezioni amministrative di fine maggio, scaricato anche dal Pdr (che ha deciso di continuare il percorso delle primarie con il candidato che le ha vinte, Silvio Alessi) e con il Megafono che ancora non ha deciso. Mariagrazia Brandara, componente della segreteria particolare dell’assessore regionale Mariella Lo Bello, esponente del Megafono di Crocetta in provincia di Agrigento dice: «Ci incontreremo con il Pd e con Il Pdr. Poi sarà presa una decisione». Quale che sia la decisione che il Pd prederà, cioè quella di trovare un candidato alternativo, magari della società civile, oppure di ricompattarsi sul nome di Alessi o di chiedere alla coalizione “Agrigento 2020” di cambiare candidato, tutto dovrà passare da Roma. Ci dovrà essere un passaggio romano, perché Matteo Renzi sta attenzionando la vicenda Agrigento in prima persona, e per questo motivo ha delegato il suo vice, Guerini.

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