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Racalmuto, primi passi verso la videosorveglianza

AGRIGENTO. I ripetitori sono stati installati. Uno è ben visibile alla fine del viale Della Vittoria, all'altezza del piazzale della stazione ferroviaria; un altro è collocato sul palo che illumina la rotonda che si incontra subito dopo il viadotto "Malati", lasciandosi alle spalle il paese, all'altezza della strada provinciale per Montedoro. Il primo, concreto, passo per realizzare il sistema di videosorveglianza - denominato "Occhio discreto" - a Racalmuto è stato mosso. Entro i primi di giugno saranno installate le trenta telecamere previste. E saranno collegate - sempre entro tale termine - con la sala monitoraggio che si trova al palazzo di città, accanto al comando della polizia municipale.  I "grandi occhi" - che avranno capacità di ripresa diurna e notturna - saranno puntati su tutte le strade di ingresso o uscita dal paese e sui luoghi ritenuti strategici. Dell'impianto di videosorveglianza, a Racalmuto, si parla dal 2007. Per realizzare l'impianto, a presidio della sicurezza del paese, è stato anche ottenuto un finanziamento di oltre 287 mila euro, nell'ambito nel programma operativo nazionale "Fers" Sicurezza per lo sviluppo. Dopo i raid vandalici che colpirono le scuole del paese e dunque anche l'aula museo dedicata allo scrittore Leonardo Sciascia, la commissione straordinaria prefettizia che allora governava Racalmuto - dopo lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose - aveva garantito un accelerazione dell'iter. E così è stato. Ma a spendersi per realizzare l'impianto di videosorveglianza è stato anche e soprattutto l'ufficio tecnico comunale, con in testa l'ingegnere Francesco Puma.

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