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Maresciallo arrestato a Sambuca, emergono nuove accuse

Diverse le ipotesi di commissione di reato avanzate contro l’ex comandante della stazione dei carabinieri sambucese

SAMBUCA. La richiesta di 600 euro a un imprenditore edile per una finta multa causata dalla mancata esposizione del cartellino di riconoscimento da parte di due lavoratori impegnati in un cantiere non è l’unico episodio di concussione ipotizzato dalla Procura della Repubblica di Sciacca nei confronti del maresciallo Luigi Sapienza, di 34 anni, ex comandante della stazione dei carabinieri di Sambuca, finito, nell’agosto del 2013, prima in carcere e poi, dopo la confessione, ai domiciliari e successivamente rimesso in libertà. Si evince dall’avviso di conclusione delle indagini emesso dal sostituto procuratore della Repubblica di Sciacca Giovanni Lucio Vaira, che ha coordinato le indagini svolte dai carabinieri che operano presso la sezione di polizia giudiziaria della Procura di Sciacca. Quell’imprenditore avvisò i carabinieri e Sapienza, ad agosto del 2013, venne bloccato in caserma mentre riceveva il denaro. Per quest’episodio riguardante l’imprenditore edile a Sapienza viene contestata anche un’ipotesi di falso perché avrebbe formato un verbale di accertamento e constatazione di illecito amministrativo falso. Altre 500 euro le avrebbe ricevute, a marzo dello stesso anno, da un altro imprenditore edile il quale aveva sospeso dei lavori per causa di forza maggiore perché il maltempo non consentiva la prosecuzione dell’attività. Un'altra dazione di denaro, di circa 300 euro, da parte del titolare di un bar per una serata di musica nell’ambito, però, dell’orario consentito da un’ordinanza comunale, non sarebbe andata in porto. Il titolare del bar, infatti, avrebbe finto di aderire, ma non si sarebbe presentato in caserma per il pagamento.

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