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L'appello da Lampedusa: "Rifacciamo O'Scià"

Gerardo Errera. «È da due anni che non si organizza più. Disturbava qualcuno? Per gli isolani era un ritorno non indifferente»

LAMPEDUSA. «L’amministrazione comunale e la Regione attivino tutte le procedure necessarie ad organizzare la nuova edizione di O' Scià. Si tratta di una kermesse indispensabile per le isole Pelagie. Serve a sensibilizzare tutti sul problema dell'immigrazione, serve a dare lustro alle nostre isole che non sono soltanto punti d'approdo per gli immigrati e serve per rianimare l'economia di Lampedusa e Linosa». A lanciare questo appello, accorato, è il presidente del consiglio comunale delle Pelagie Gerardo Errera.

«È da due anni che non si organizza più O' Scià - spiega Errera - . Disturbava forse qualcuno? Per gli isolani era un ritorno non indifferente. Adesso, siamo al collasso e non facciamo che ricevere disdette da parte dei turisti». L'ultima edizione di O' Scià - la decima - risale al 2012. Sul palco montato sulla spiaggia della Guitgia si erano esibiti Pino Daniele, Piero Pelù, Ligabue, Massimo Ranieri, Fiorella Mannoia e tanti altri. A fare gli onori di casa, naturalmente, c'era il patron di O' Scià: il cantautore romano Claudio Baglioni. Proprio Baglioni aveva ideato la kermesse che ebbe inizio nel settembre del 2003. L'intento era quello di sensibilizzare l'opinione pubblica, la classe politica e i fans sul problema dell'immigrazione. Una manifestazione per aiutare, concretamente, le isole che, da sole, per anni, hanno subito in maniera negativa, l'effetto - devastante - della tragedia umanitaria. E puntualmente, ogni anno, O' Scià si ripeteva portando a Lampedusa - nell'arco di dieci anni - oltre 300 artisti di caratura nazionale ed internazionale che, a titolo gratuito, si mobilitavano per il bene di Lampedusa e Linosa.

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