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Sciacca, abuso edilizio: tre rinvii a giudizio

Secondo l’accusa, una villa sarebbe stata realizzata dopo il rilascio di una concessione edilizia illegittima. La difesa: «Sono valutazioni errate»

Una villa, in fase di ultimazione, tra la via Lido e la via Allende, sottoposta a sequestro a giugno dello scorso anno, dai carabinieri e dagli agenti della polizia municipale che operano nella Procura della Repubblica di Sciacca, e adesso la richiesta di rinvio a giudizio, avanzata dal sostituto procuratore Michele Marrone, per le ipotesi di reato, in concorso, di abuso edilizio e abuso d'ufficio. La procura chiede il rinvio a giudizio per il proprietario dell'immobile, Giuseppe Di Giovanna, ex ingegnere capo del Comune; Giuseppe Bivona, dirigente del settore Urbanistica dell'ente; Accursia Giuseppa Russo, funzionario dello stesso settore.

Secondo le indagini svolte dalla procura quell'immobile, in corso di completamento al momento del sequestro, risulta realizzato dopo il rilascio di una concessione edilizia illegittima. La concessione edilizia risale al 2011. Gli accertamenti della procura hanno riguardato l'area nella quale il piano comprensoriale, lo strumento urbanistico in vigore, secondo gli accertamenti svolti, non consentono di costruire se non attraverso piani di lottizzazioni convenzionati o piano particolareggiati che, nel caso specifico, non ci sarebbero stati. La procura sosterrebbe che la cubatura riscontrata sarebbe stata in ogni caso superiore. Adesso si attende la fissazione dell'udienza preliminare da parte del Gup. Dopo l'avviso di conclusione delle indagini nessuno degli indagati ha avanzato richiesta di essere interrogato.

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