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Racalmuto, una discarica all'interno del paese

RACALMUTO. Arrivare da Canicattì o da Catania a Racalmuto ha un unico cartello di "benvenuto": una montagna di rifiuti, anche pericolosi, che ingigantiscono, di giorno in giorno, la discarica abusiva. Il Comune, seppur trattandosi di strada provinciale, nel tentativo di salvare immagine e decoro del paese, aveva promesso una bonifica. Pulizia dell'area che però ancora non c'è stata. E mentre i proprietari delle case in zona ipotizzano la collocazione di un cartellone, che ben si inquadra nel contesto della discarica e dunque naturalmente abusivo, con la scritta "Benvenuti a Racalmuto", sono gli stessi - fra gli altri circa 3 mila - cittadini che si trovano ad aver a che fare con il "caro" bollette Tarsu. Se da un lato, dunque, cresce lo sdegno perché uno degli ingressi principali del paese è invaso e devastato da una montagna di immondizia, dall'altro i racalmutesi sono stati "invitati" a pagare esorbitanti - migliaia di euro - di cartelle di accertamento del 2008 e 2009.

Una delegazione del comitato civico cittadino - composta da Enzo Sardo, Lillo Alaimo di Loro, Lillo Sardo, Luigi Capitano, Carmelo Mulè e Luciano Carrubba - ha incontrato venerdì il presidente del Consiglio Ivana Mantione. Un "faccia a faccia" per rappresentare preoccupazioni e proposte rispetto al Caro Bollette Tarsu, alla gestione rifiuti e alla questione emergenza ambientale. Il comitato civico ha ufficialmente chiesto l'istituzione di una commissione di vigilanza sulla spesa per la gestione rifiuti e sulla gestione dei ruoli, nonché la verifica della legittimità procedurale adottata nella notifica delle cartelle di accertamento del 2008 e 2009. Il comitato ha riferito al presidente del Consiglio quanto già rappresentato al sindaco Messana e cioè che la "questione spazzatura a Racalmuto è la risultante di una serie di inefficienze".

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