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Omicidio di Naro, agguato con modalità mafiosa

La vittima, 55 anni, era un negoziante di articoli per la casa. Non aveva precedenti penali

NARO. Sono almeno sei i colpi esplosi contro Salvatore Terranova, commerciante di 55 anni di Naro (Ag), ucciso ieri sera in piazza Francesco Crispi. Tre le pallottole sparate dal sicario che sono andate a segno, centrandolo alla testa. L'assassino sarebbe poi fuggito su un'auto guidata da un complice. I carabinieri, che si occupano delle indagini, stanno verificando se nell'area - fra le piazze Crispi e del Carmine, vi siano telecamere di videosorveglianza.

Le modalità dell'agguato lasciano ipotizzare il delitto di mafia. Terranova era incensurato, ma il suo nome era stato fatto dai pentiti agrigentini Salvatore Motrello - che ha poi ritrattato ogni accusa - e Giuseppe Sardino, già consigliere comunale di Naro, arrestato nel 2008, e uomo di fiducia dell'ormai ex capo di Cosa Nostra Agrigentina Giuseppe Falsone. Gli investigatori non hanno però mai trovato i riscontri alle più recenti dichiarazioni di Sardino che indicavano Terranova quale "possibile killer".

L'inchiesta sul delitto è coordinata dal sostituto procuratore di Agrigento Santo Fornasier. Non è però escluso che passi alla Dda di Palermo. A fine gennaio, nell'Agrigentino, era stato ucciso l'imprenditore Carmelo Bellavia, 51 anni, di Favara (Ag). Un delitto avvenuto in via Fausto Coppi, che è stato fin da subito inquadrato come omicidio di mafia perché Carmelo Bellavia era il padre di Calogero, ossia il vivandiere del boss Gerlandino Messina di Porto Empedocle (Ag), arrestato proprio a Favara il 23 ottobre 2010.

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