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Blitz antidroga a Gela, arrestati due agrigentini

I componenti della banda sapevano di essere intercettati, per questo comunicavano con un linguaggio criptato. Parlavano di camion, furgoni e tende

GELA. Anche due agrigentini sono finiti nell’operazione “Odissea” condotta dai carabinieri del reparto territoriale di Gela che ha consentito di sgominare una pericolosa organizzazione, infiltrata da soggetti appartenenti alla Stidda di Gela. Si tratta del sessantenne Salvatore Panarisi di Realmonte e del quarantasettenne Gaspare Valenti di Favara. Da marzo 2011 a marzo 2012 hanno acquistato ingenti quantitativi di hashish per poi rivenderla nel territorio agrigentino.

«La sostanza stupefacente veniva reperita anche all’estero per poi distribuirla sul mercato – spiega Sergio Lari, procuratore capo della Dda - Sia nel nisseno che nel territorio dell’agrigentino. È stato possibile arrestare il finanziatore, Luigi Brigadieci, imprenditore gelese di 44 anni, già condannato per mafia. Tra gli arrestati i fratelli Emanuele e Giuseppe Marino, di 56 e 50 anni, trovati in possesso di 30 e 15 chilogrammi di hashish in operazioni antecedenti a questa. Arrestato anche il nipote dei due fratelli Marino: Rosario Perna di 34 anni». Tra le persone coinvolte figura anche il rumeno Daniel Mihai Major di 34 anni, residente a Mentone, fermato a Ventimiglia e rinchiuso nel carcere di Imperia. Ad eccezione di Valenti, accusato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio, tutti gli altri sono accusati di associazione finalizzata al traffico di droga. L’hashish e la cocaina transitavano in città tramite un corriere che percorreva lo stivale. Venivano utilizzati diversi mezzi, soprattutto autovetture in noleggio e modificate con doppifondi indispensabili ad accogliere gli ingenti quantitativi di hashish da trasportare.

 

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