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"Falso incidente stradale", niente più obbligo di firma per l'ex sindaco di Licata

Fino a due giorni fa Angelo Balsamo doveva siglare, ogni mattina, un registro tenuto presso il commissariato di polizia

LICATA. Revocato all’ex sindaco Angelo Balsamo l’obbligo quotidiano di firma al commissariato di polizia. I giudici della sesta sezione penale della Corte di Cassazione di Roma, accogliendo il ricorso presentato dagli avvocati Lillo Fiorello e Tonino Gagliano, hanno annullato l’ordinanza con la quale il Tribunale del Riesame di Palermo aveva disposto, nei confronti di Balsamo, l’obbligo di firma al commissariato di polizia.

E’ stato l’avvocato Fiorello, martedì sera a Roma, a discutere il ricorso davanti ai giudici della Suprema Corte. Al termine dell’udienza è stata emessa la sentenza che annulla, senza rinvio, l’ordinanza del Tribunale del Riesame.

Da ieri mattina, dunque, l’ex sindaco non deve firmare più l’apposito registro tenuto presso il commissariato di polizia. La sentenza della Cassazione arriva poco più di un anno dopo l’arresto di Angelo Balsamo nell’ambito della vicenda sul presunto “taroccamento” di un incidente stradale per fare ottenere, secondo l’accusa, un risarcimento ad una persona cui non spettava.

Il 13 gennaio del 2014 il gip Stefano Zammuto del Tribunale di Agrigento aveva disposto gli arresti domiciliari per Angelo Balsamo, allora sindaco. A coordinare le indagini sulla vicenda è stato il pm Salvatore Vella, con la direzione del capo della procura di Agrigento, Renato Di Natale e dell’aggiunto Ignazio Fonzo. Balsamo, sospeso dalla carica di sindaco dal prefetto di Agrigento Nicola Diomede, era rimasto ai domiciliari per due mesi. Poi il Tribunale del Riesame lo aveva rimesso in libertà, disponendo però nei suoi confronti il divieto di dimora a Licata.

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