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Il sindaco di Naro: «No alle intimidazioni mafiose»

Il sindaco, cui mercoledì scorso qualcuno ha lanciato una bottiglia incendiaria contro il portone dell’abitazione, ribadisce l’intenzione di non fare passi indietro

NARO. E’ dal palco allestito in piazza Garibaldi, davanti al municipio, che sabato scorso il sindaco di Naro, Lillo Cremona, ha detto di “non avere alcuna intenzione di lasciarsi intimorire dalle intimidazioni mafiose”. Cremona ha parlato davanti a gran parte della deputazione agrigentina, a molti sindaci della provincia, ad un nutrito numero di naresi, tutti riuniti in piazza per partecipare all’iniziativa “cimettolafaccia”, promossa dal deputato nazionale del Pd Tonino Moscatt per manifestare solidarietà al sindaco di Naro.

Mercoledì scorso, come si ricorderà, alle sette di sera qualcuno ha appoggiato una bottiglia incendiaria al portone d’ingresso dell’abitazione di Lillo Cremona ed ha appiccato il fuoco. Le fiamme hanno danneggiato la porta, ma già dall’indomani, con in testa il prefetto di Agrigento Nicola Diomede che alle 9.30 del mattino era a Naro per stringere la mano a Lillo Cremona, numerosissimi sono stati gli attestati di solidarietà giunti al sindaco. Ad indagare sull’accaduto sono i carabinieri della stazione cittadina, con il coordinamento del capitano Marco Currao che guida la compagnia dell’Arma di Licata. “Ringrazio – è il commento del capo della giunta narese – tutti coloro i quali in questi giorni mi hanno fatto sentire la vicinanza, e sono stati tanti. Le massime autorità provinciali, i deputati, i miei colleghi amministratori e molta gente comune che mi ha invitato a non mollare. Io non sono un eroe, ne ho intenzione di diventarlo, vorrei solo amministrare “normalmente” Naro, eliminando qualche privilegio di troppo, garantendo i servizi, invitando ognuno a fare il proprio dovere”.

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