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Akragas, Feola: «Tutti devono contribuire»

La gara era stata preceduta dalla ramanzina del presidente che, dopo lo scialbo pareggio con la Nuova Gioiese, aveva parlato di «mancanza di umiltà»

AGRIGENTO. "Arena e Longoni partiti dalla panchina? Per vincere i campionati servono giocatori di questo calibro e io li ho voluti proprio per questo. Sono sicuro che la gestione non sarà un problema, il loro obiettivo non è fare trenta partite ma dare un contributo per vincere il campionato". L'allenatore dell'Akragas, Vincenzo Feola, subito dopo il quattro a zero rifilato alla Leonfortese, si gode la sua rivincita alle critiche delle ultime settimane. "Qualcuno ha parlato troppo, le critiche comunque ci hanno fatto bene". Poi affronta il tema della gestione del parco attaccanti che domenica si è rivelata decisiva.

Buona la prova dei quattro schierati dall'inizio (con Catania che è stato anche dirottato a dare una mano al centrocampo), ancora meglio Arena e Longoni che quando sono entrati hanno dato la sensazione di volere spaccare il mondo. Non solo gol e assist ma un dinamismo e una voglia di lottare che hanno fatto la differenza rispetto ad altre prestazioni. "L'ho detto dall'inizio e lo ripeto, - aggiunge Feola - avere giocatori di questo tipo può rappresentare solo una risorsa e non un problema. Loro sanno che sono presi tutti in grande considerazione e che quando faccio delle scelte sono nell'interesse esclusivo dell'Akragas". Savanarola, dopo il gol, ha fatto cinquanta metri di corsa per andare ad abbracciare Arena in panchina, quasi a volere dare un segnale preciso davanti a tremila spettatori. Di segno contrario invece il gesto di Tiscione che dopo la sostituzione non ha stretto la mano a Feola.

 

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