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Diga Castello a Sciacca, l'assessore Caleca «frena» gli allarmismi

Parole confortanti per il comparto agricolo della provincia, sul tema irrigazione, quelle che sono state pronunciate ieri nel corso di un incontro a Sciacca

SCIACCA. "Sulla diga Castello stiamo lavorando, c'è una soluzione tecnica per fare affluire un maggiore quantitativo di acqua. Ci sono interventi concreti che abbiamo previsto e che saranno realizzati a breve. Nel settore dell'irrigazione, in Sicilia, stiamo attivando 150 milioni di euro". Parole confortanti per il comparto agricolo, sul tema irrigazione, quelle pronunciate ieri dall'assessore regionale all'Agricoltura, Nino Caleca, intervenuto a Sciacca a un incontro informativo sulla programmazione comunitaria. "Bisogna razionalizzare gli interventi - ha aggiunto Caleca - perché nella prossima programmazione è prevista una cifra quasi identica, ulteriori 150 milioni di euro. Il costo dell'acqua per uso irriguo non aumenterà - ha aggiunto l'assessore - e anzi, se possibile, voglio puntare a diminuirlo. Voglio, però, stabilire un principio e cioè che l'acqua è un bene talmente comune che tutti coloro che ne usufruiscono devono pagarla. L'acqua, se tutti la paghiamo, può anche diminuire come costo".

Le parole dell'assessore sembrano allontanare il rischio paventato dalla Coldiretti che, con l'attuale quantitativo, di circa 8 milioni di metri cubi, immagazzinato nella diga Castello, vede a rischio l'irrigazione delle campagne e in particolare degli agrumeti del riberese. Ad ascoltare Caleca, ieri, a Sciacca, c'era anche Alfonso Guerra, direttore provinciale della Coldiretti. "Al momento ci sono 8 milioni di metri cubi d'acqua nella diga Castello - dice Guerra - e per la stagione irrigua ne necessitano 16 milioni. Pertanto, è chiaro, che siamo in una situazione di grave allarme. Al oggi non conosciamo interventi dell'assessore. La mancanza di acqua potrebbe compromettere la stagione delle arance del territorio di Ribera e questo ci preoccupa".

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