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Vertice dei sindacati sull'Università ad Agrigento: «Chiarezza sui conti»

«È necessario - aggiungono - che si faccia estrema chiarezza sulle passate gestioni, anche con riferimento alla situazione debitoria del Consorzio stesso. In questo modo si avrà una visione totale».

AGRIGENTO. Per non chiudere il Consorzio universitario agrigentino, occorrono soldi e visti i tempi di crisi, appare sempre più difficile che Libero Consorzio e Camera di commercio facciano un passo indietro rispetto ai tagli annunciati. Per tenere alta l’attenzione sulla questione, i segretari di Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato l’attuale presidente del Cupa Maria Immordino per capire quali possano esser ele linee di intervento. I sindacati chiedono in primo luogo che si faccia estrema chiarezza sulle passate gestioni, anche con riferimento alla situazione debitoria del Cupa stesso.

«Riteniamo - spiegano Massimo Raso, Maurizio Saia ed Aldo Broccio - che al più presto, la Regione debba intervenire sul commissario del Libero Consorzio Di Liberto, affinché rimanga tra i soci fondatori nel Cupa, autorizzando la stessa ad utilizzare le risorse disponibili per il mantenimento triennale della quota dovuta. In assenza di tale sostegno, ci sembra vano ogni ragionamento compresa una opera di sensibilizzazione, che pure siamo disposti a fare affinché tutte le strutture istituzionali, associative e le realtà imprenditoriali significative possano mantenere o chiedere ex novo di essere ammesse a far parte del CUPA come soci ordinari o come soci benemeriti per garantire le risorse necessarie alla prosecuzione di questa vitale esperienza».

 

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