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Asili nido, la protesta approda in Consiglio a Favara

L'ente non avrebbe più le risorse per pagare gli stipendi ragion per cui ha proposto di elevare la compartecipazione delle famiglie almeno al 36 per cento

FAVARA. Con il nuovo anno, 26 socie di due cooperative, la "Baby Park" e la "Juvenilia", rischiano di perdere il posto di lavoro. Si tratta del personale, educativo ed ausiliario, che da circa vent'anni gestisce i due asili comunali attivati grazie a una legge regionale del 1979. L'ente locale non avrebbe più le risorse necessarie per pagare gli stipendi ragion per cui ha proposto di elevare la compartecipazione delle famiglie almeno al 36 per cento che non è rapportato all'intero costo del servizio, ma alla metà. In ogni caso, ritengono le lavoratrici, sarebbe un aumento non più sopportabile per i genitori che affidano i loro figli ai due asili nido, ognuno dei quali può ospitare 50 bambini, tra lattanti e divezzi.

E non sono mancate le proteste come quella dell'altro ieri sera allorché le 26 operatrici degli asili si sono presentate in consiglio cercando di portare all'attenzione non solo dell'amministrazione comunale ma anche degli inquilini dell'aula "Falcone e Borsellino" la situazione in cui sono precipitate e che vanificherebbe anni di lavoro apprezzato da mamme e papà. Nonostante l'argomento non fosse all'ordine del giorno, il presidente Leonardo Pitruzzella ne ha autorizzato la discussione con il consenso dei presenti visto che si toccavano nervi talmente scoperti che sarebbe bastata una scintilla per farli esplodere. Sulla vicenda hanno parlato il vice sindaco Carmelina Vita, che ben conosce la consistenza delle casse del Comune per essere anche l'assessore alle finanze e bilancio, e il sindaco Rosario Manganella.

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