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Licata, l’acqua divide commissario e Consiglio

Maria Grazia Brandara: «Come amministratore non potevo sottrarmi all’esecuzione di una sentenza inappellabile»

LICATA. «Venga revocata la delibera dell’assemblea dei soci del Tre Sorgenti dello scorso 27 dicembre». A sostenerlo, all’unanimità, sono i 19 consiglieri comunali che hanno partecipato alla seduta dedicata alla scelta dei sindaci di consegnare le reti del Tre Sorgenti a Girgenti Acque. Scelta che, come ampiamente dichiarato da chi l’ha adottata, è stata fatta in ossequio alla sentenza del Tribunale Superiore delle Acque. Il consiglio ha sollecitato il commissario straordinario del Comune, Maria Grazia Brandara, “a chiedere la convocazione in urgenza di apposita assemblea dei soci del consorzio Tre Sorgenti”.

«Il civico consesso – scrive il Comune - ha espresso il proprio disappunto, in quanto si ritiene che un atto politico che ha, o può avere, gravi ripercussioni sulle tasche dei cittadini, non andava deciso esclusivamente dal commissario straordinario in quanto tale e non espressione della volontà popolare, ma andava sicuramente discusso e deciso preventivamente con il consiglio comunale. Le forze politiche hanno riconosciuto tutte le facoltà del commissario di prendere decisioni inerenti gli aspetti della vita di una città che necessitano di essere attenzionati urgentemente per cercare di risolverne al più presto i problemi, ma sarebbe stato quanto meno opportuno discuterne con l'unico organo politico ad oggi riconosciuto dal voto popolare». «La cessione del consorzio Tre Sorgenti è stata effettuata – ha aggiunto Tiziana Alesci, consigliere comunale del Pd - senza che venissero affrontati nodi importanti quali la questione debitoria, il futuro del personale e senza che si sia accertata la situazione patrimoniale del consorzio, che di fatto ad oggi è ceduto a titolo gratuito».

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