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Agrigento, i sindaci: "Sì a una legge per l'acqua pubblica"

Nell’aula consiliare del Comune di Palma si sono riuniti gli amministratori che vogliono riformare la distribuzione idrica

I sindaci dell’agrigentino che alla vigilia dell’Epifania si sono riuniti nell’aula consiliare del Comune di Palma di Montechiaro, accogliendo l’invito di Pasquale Amato, hanno deciso di “marciare insieme per difendere l’acqua pubblica”. A renderlo noto, pubblicando un post sul suo profilo Facebook, è stato Pasquale Amato, primo cittadino di Palma di Montechiaro.
“Abbiamo completato con successo – scrive il capo dell’esecutivo della città del Gattopardo - la fase di start up per la conquista del diritto all'acqua pubblica in Sicilia, di fronte al torpore che uccide”. Secondo Amato “purtroppo l’incomprensibile scelta di consegnare le reti alla privatizzazione, in un contesto di non vantaggio per le comunità, testimoniato dai sindaci che nell'agrigentino si stanno battendo per tornare all'acqua pubblica, lascia perplessi e nella ricerca delle motivazioni di una inspiegabile, simile, scelta trovano spazio mille dubbi”.

Il riferimento di Pasquale Amato è al fatto che nelle scorse settimane alcuni dei sindaci soci del consorzio Tre Sorgenti di Canicattì hanno deciso di cedere le reti dell’acquedotto a Girgenti Acque, gestore delle risorse idriche. Scelta che tanto l’amministrazione, quanto il consiglio comunale di Palma di Montechiaro hanno contestato. Il consesso palmese, la settimana scorsa, al termine di una lunga riunione, ha approvato un documento in difesa dell’acqua pubblica.

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