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Burgio, tra i presepi il dramma degli immigrati

La Natività proposta dagli studenti locali nell’oratorio parrocchiale ha preso lo spunto anche dalle riflessioni dell’arcivescovo del vescovo Montenegro

BURGIO. Un ”barcone” realizzato con una bottiglia di plastica adeguatamente ”trattata” con dentro raffigurati Gesù Bambino, in braccio alla Madonna, e san Giuseppe. Aggrappato a quello che è stato ribattezzato il ”barcone della Natività” un extracomunitario che cerca disperatamente di raggiungerlo e salvarsi. E’ uno dei presepi ”speciali”, tra quelli proposti a decine nell’Oratorio parrocchiale della Chiesa Madre di Burgio, dagli studeneti delle scuole locali, in particolare della media ”Roncalli”.

A realizzarlo Agnese Falco, Vincenzo Sala e Domenico Manisacalco, che hanno voluto dare un significato particolare al ”PresepInFesta” che è in corso di svoglimento da diversi giorni nel centro montano e che per la settima volta è stato proposto dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Vito Ferrantelli. I tre ragazzi, ma anche altri con forme e con materiali diversi da quelli usati da Falco, Maniscalco e Sala, hanno mostrato di avere raccolto in pieno le indicazioni date nel corso di questo Natale 2014 dall’arcivescovo di Agrigento monsignor Francesco Montenegro. Questi, e recentemente anche nel corso dell’omelia pronunciato nella Chiesa Madre di Ribera in occasione della celebrazione della giornata della ”Santa famiglia”, ha voluto porre l’accento sul dramma che viene vissuto giorno per giorno nelle acque antistanti l’isola di Lampedusa in particolare dove arrivano migliaia di extracomunitari alla ricerca di un mondo per loro diverso e migliore.

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