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Trivelle, nuovo ricorso al Tar del Lazio

L’ente, come aveva fatto già nello scorso settembre, ha deciso di sostenere l’iniziativa di Greenpeace contro il progetto Offshore Ibleo

LICATA. Il Comune ricorre di nuovo al Tar del Lazio contro la realizzazione del progetto “Offshore Ibleo” che prevede l’installazione di piattaforme per la ricerca di petrolio e gas a poche miglia dalla costa.
Il commissario straordinario dell’ente, Maria Grazia Brandare, in sostituzione della giunta, ha aderito all’iniziativa di Greenpeace che ha chiesto al Tar del Lazio di sospendere “la decisione del Ministero dell'Ambiente – si legge nella delibera appena pubblicata sull’albo pretorio on line del Comune – che ha portato avanti il progetto “OffShore lbleo”, autorizzando l'Eni e l’Edison a poter iniziare, entro un anno, le trivellazioni”.
Il Comune, anche in quel caso aderendo all’iniziativa di Greepeace, già nel settembre scorso aveva presentato un primo ricorso al Tar, in quel caso contro la Valutazione di impatto ambientale che il Ministero dell’Ambiente aveva rilasciato alle società che hanno presentato il progetto che prevede le trivellazioni. Ora arriva il secondo ricorso al Tar.

Anche in questo caso il Comune ha affidato l’incarico allo stesso legale di Greenpeace, Valentina Stefutti del foro di Roma, esperta in diritto ambientale.
Secondo la delibera del commissario straordinario del Comune “il progetto in questione è da considerarsi altamente lesivo dell'economia turistica, dell'attività di pesca e dannoso sotto il profilo ambientale ed ecologico. Il consiglio comunale – si ricorda nel provvedimento – a settembre ha deliberato di aderire a tutte le iniziative promosse da Greenpeace e da Anci Sicilia, dando mandato al commissario straordinario in sostituzione del sindaco, di porre in essere tutti gli adempimenti necessari che permettano la salvaguardia delle coste del territorio di Licata”.

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