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Referendum sul nome di Sciacca: si blocca l’iter

La conferenza dei capigruppo ha deciso di non mandare avanti l’iniziativa che graverebbe per 90 mila euro sulle casse comunali

SCIACCA. Lo stop al referendum per cambiare il nome della città, da Sciacca a Sciacca Terme, è ormai definitivo. La conferenza dei capigruppo al consiglio comunale ha deciso di non mandare avanti, al momento, alcuna iniziativa e visto che non è possibile ottenere un rinvio, dalla Regione, della data entro la quale farlo svolgere, tutto slitta al 2015. Il decreto della Regione fissava come termine ultimo per il referendum quello del 15 febbraio 2015.

«Purtroppo - dice il presidente del consiglio comunale, Calogero Bono - avendo verificato che il rinvio non è possibile non possiamo che fermarci in attesa di avere notizie, il prossimo anno, su una tornata referendaria nazionale in modo da risparmiare l'enorme somma prevista per una consultazione di questo tipo, circa 90 mila euro, che non può ricadere sulle casse comunali».
Da parte delle forze politiche c'è tutta la volontà di portare avanti il progetto. Nel 2003, durante la giunta guidata da Ignazio Cucchiara, per questo referendum non è stato raggiunto il quorum del 50 per cento più uno degli aventi diritto al voto che sono andati alle urne.

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