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Presepe a Scala dei Turchi, la Natività fa rima con l’integrazione

Nel gruppo anche Fabiana, una piccola che era nel grembo della madre quando la barca si schiantò sugli scogli nella strage degli immigrati a Lido Rossello

REALMONTE. Solo quattro anni addietro nella Cattedrale di Agrigento (oggi chiusa per pericolo di crollo) fu allestito un presepe senza i Re Magi. "Sono stati fermati alla frontiera, come gli altri immigrati" era scritto su un cartellone. Una presepe anomalo, una provocazione per far comprendere il significato dell’accoglienza. Oggi i tempi sono cambiati e nelle sponde della costa agrigentina di immigrati ne sono arrivati tanti. Come la piccola Fabiana arrivata su un barcone quando ancora era nel pancione della mamma.

La barca si schiantò sugli scogli di Lido Rossello e gli immigrati furono soccorsi e portati in salvo. Adesso i Re Magi sul presepe ci sono, è non è solo un simbolo, una rievocazione, ma un chiaro esempio d’integrazione possibile e concreto. La piccola Fabiana è nata e vive a Realmonte, studia e cresce con gli altri bambini della sua età ed ha partecipato al presepe vivente allestito sabato scorso alla Scala dei Turchi. Uno scenario unico al mondo che il sindaco Puccio vorrebbe diventasse patrimonio dell’Umanità. Il sole estivo e la scogliera di marna bianca hanno fatto da splendida cornice ad un’iniziativa riuscitissima, curata in ogni particolare dagli studenti della scuola media Garibaldi di Realmonte.

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