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Il capo della Squadra Mobile: "A Palma aumenta la voglia di riscatto"

Almeno una dozzina di persone, sentite dalla polizia, avrebbero garantito un contributo all’attività investigativa

PALMA DI MONTECHIARO. Sarebbero almeno una dozzina le persone che, sentite dai magistrati e dalla polizia nel corso delle indagini sul secondo tentativo di omicidio subito fa Epifanio Cammarata, avrebbero raccontato ciò che sapevano sul fatto di sangue, contribuendo in questo modo a sostenere il lavoro di quanti stavano operando per fare luce su quanto accaduto il 30 di settembre in contrada Cipolla, nelle campagne di Palma di Montechiaro.

Sono queste dichiarazioni che hanno fatto dire a Giovanni Minardi, capo della squadra mobile di Agrigento che ha condotto le indagini insieme al commissariato di polizia di Palma di Montechiaro, che “anche nel nostro territorio si iniziano a vedere delle profonde crepe nel muro dell’omertà e ciò lascia ben sperare”. Minardi, parlando delle dichiarazioni rilasciate dalle dodici persone, ha fatto riferimento a “soggetti presenti ed interessati alla vicenda”, lasciando intendere che nel corso delle indagini la polizia non ha assistito, sentendo quanti potevano essere a conoscenza di quanto accaduto nel primo pomeriggio di quasi due mesi fa, ai tradizionali “non ho visto niente”

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