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Tassa di soggiorno, dibattito aperto
Ncd: «Fermiamo tutto e ripartiamo»

AGRIGENTO. Continua il dibattito politico sull’introduzione dell’imposta di soggiorno ad Agrigento. Questa volta, a dire la loro, sono i consiglieri comunali Ncd Alfonso Mirotta, Alessandro Sollano, Giuseppe Miccichè, Francesco Picone, Alessandro Patti e l’indipendente Francesco Messina. «L’imposta di soggiorno - sostengono - è una bella realtà in tante località turistiche. Il suo gettito, ad Agrigento le stime parlano di 500 mila euro annui, consente a tanti Comuni di fornire servizi turistici che, altrimenti, le sempre più esangui casse comunali impedirebbero di erogare. Nelle polemiche di questi giorni - aggiungono - c’è molta demagogia ed è bene che la cittadinanza sappia che, a detta dei proponenti, il gettito dell’imposta di soggiorno dovrebbe essere destinato al servizio di pulizia delle spiagge nel periodo estivo, servizio già compreso nella Tari oppure a coprire i costi dell’illuminazione pubblica in località balneari inclusi invece nella Tasi. Insomma, fumo negli occhi, lasciando intendere a pochissimi sprovveduti che l’imposta di soggiorno determinerebbe una seppur minima flessione della pressione fiscale. L’Ufficio Finanziario del Comune, dal suo canto, sembra aver preso il proverbiale terno al lotto, contando invece di destinare il gettito della tassa di soggiorno alla salvaguardia degli equilibri di bilancio. Insomma, tutto fuorchè servizi turistici, così come imposto dalla legge. Non rimane allora che resettare tutto, aprire un serio confronto tematico con gli operatori del settore».

E i consiglieri di FI condividno le dichiarazioni dei colleghi. «Ribadiamo - affermano i consiglieri Puleri, Spinnato, Gramaglia, Civiltà, Saeva, Urso, Galante e Vita - che si tratta di una iniziativa fiscale il cui ricavato non è vincolato verso degli obiettivi che ne potrebbero giustificare il pagamento. Così come non è giustificabile il pagamento di una tassa per soggiornare in una città riconosciuta più volte, e quindi conosciuta, come l' ultima in Italia per qualità dei servizi offerti». (*AMM*) <QA0>

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