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Da gennaio a rischio 2.200 precari nella provincia di Agrigento

Nuova riunione di sindaci ieri al Comune di Racalmuto, decisa manifestazione per sollecitare interventi. Venerdì corteo di protesta davanti alla prefettura

AGRIGENTO. A rischio c'è il lavoro di 2.200 precari in servizio nei Comuni dell'Agrigentino. Sindaci, sindacati e lavoratori, ieri mattina, sono tornati a riunirsi nell'aula consiliare "Marchese" del Municipio di Racalmuto. Tutti sono d'accordo: non c'e' piu' tempo da perdere. Fra una settimana - venerdi' mattina - si terra' una manifestazione di protesta dinanzi la Prefettura di Agrigento. I sindaci - erano una trentina quelli che ieri hanno partecipato al secondo vertice sul dramma precariato - in quell'occasione, simbolicamente, consegneranno le loro fasce tricolore.

Tutti, in maniera compatta, sono consapevoli di un dato: «Se dal primo gennaio non sara' piu' possibile prorogare i contratti ai lavoratori precari - è stato detto durante la riunione - converra' dimettersi perche' i Comuni non riusciranno più a lavorare e a garantire i servizi alla cittadinanza". I capi delle varie amministrazioni comunali Agrigentine hanno, di fatto, raccolto la proposta del sindacalista della Funzione pubblica della Cgil, Alfonso Buscemi. «Venerdì prossimo - ha spiegato, a margine del vertice, Buscemi - saremo tutti assieme dinanzi la Prefettura. Sara' una manifestazione di protesta, di richiesta d'attenzione, provinciale. I sindaci consegneranno simbolicamente le loro fasce. Dal primo gennaio, se non ci sarà futuro per i precari, non ci sarà neanche futuro per i Comuni, quindi i sindaci potrebbero davvero andare verso dimissioni di massa».

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