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Abusi su una ragazzina, chiesto il rinvio a giudizio per un uomo di Porto Empedocle

La bambina potrà costituirsi parte civile nel processo. I difensori dell’uomo sono tornati a chiedere un'attenuazione della misura cautelare

PORTO EMPEDOCLE. Sette mesi dopo l'arresto la Procura chiede il rinvio a giudizio: approda in aula la vicenda giudiziaria di un cinquantaduenne di Porto Empedocle accusato di avere abusato sessualmente di una ragazzina di undici anni, nipote della compagna. L'udienza preliminare è stata fissata per il 20 gennaio davanti al giudice Stefano Zammuto. La ragazzina, durante l'incidente probatorio chiesto e ottenuto dal pm Brunella Sardoni e celebrato nei mesi scorsi, ha spiegato che il cinquantaduenne fidanzato della zia l'avrebbe toccata e persino costretta a un rapporto orale. La piccola, assistita da una psicologa e in una stanza isolata rispetto a tutte le parti processuali, aveva in sostanza ribadito in aula le circostanza che hanno portato, lo scorso 17 aprile, all'arresto dell'empedoclino gestore di una palestra.

L'incidente probatorio, celebrato davanti al gip Ottavio Mosti, una vera e propria anticipazione del processo che in casi analoghi, che coinvolgono i minori, viene disposto per acquisire subito la prova, è stato l'ultimo atto delle indagini preliminari. Il provvedimento di arresto a carico dell'empedoclino (difeso dagli avvocati Antonino Gaziano, Vincenza Gaziano e Luigi Troja) in precedenza era stato confermato dal tribunale del riesame di Palermo. Intanto i difensori sono tornati a chiedere un'attenuazione della misura cautelare. Il gup Zammuto si pronuncerà nei prossimi giorni.

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