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Impianto fotovoltaico, Cassazione conferma il dissequestro

Inammissibile ricorso dei Pm, resta valutazione del riesame

AGRIGENTO. La terza sezione penale della Cassazione, su parere conforme del Procuratore generale, ha dichiarato inammissibile l'impugnazione della Procura di Agrigento contro la decisione del Tribunale del riesame che il 4 marzo scorso ha annullato il sequestro dell'impianto Serre Narbone e dei conti correnti intestati all'Agricola solar farm. Lo rendono noto i legali del gruppo Moncada sottolineando che "risulta così confermata" la valutazione del Tribunale che "aveva giudicato prive di fondatezza le ipotesi accusatorie avanzate dalla Procura".

Il sequestro era stato eseguito il 4 febbraio scorso dalla guardia di finanza nell'ambito di un'inchiesta sulla presunta realizzazione un impianto industriale a fronte di licenze ottenute dal Comune per serre integrate con pannelli fotovoltaici per l'allevamento e la coltura biologica. I giudici del Tribunale del riesame, un mese dopo, accogliendo la richiesta degli avvocati Marco e Gabriele Giglio, in rappresentanza di Salvatore e Stefano Moncada, dell'omonimo gruppo, avevano disposto l'immediato dissequestro dell'impianto ravvisando la "carenza del fumus commissi delicti in relazione ai reati di lottizzazione abusiva e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche fondanti la misura cautelare". Secondo il Tribunale l'iter amministrativo era stato affrontato "con prudenza dalla Moncada Energy Group, la quale, lungi dall'avviare con immediatezza i lavori", con "prontezza chiedeva lumi al Dipartimento Regionale Industria", che "dopo qualche tempo rassegnava le proprie considerazioni in ordine alla correttezza della procedura amministrativa seguita dal Comune". Sul reato di truffa aggravata i giudici avevano ritenuto che "non può certo ritenersi fittizia l'attività agricola posta in essere dal Gruppo Moncada" e che pertanto "non possono ravvisarsi, nella condotta degli odierni indagati, gli indizi di artifici e raggiri descritti nel capo di imputazione, ne' quel mutamento di destinazione e di uso". La stessa valutazione è stata espressa dal Tribunale per i capi d'accusa al progettista e direttore dei lavori, l'ingegner Girolamo Caruso.

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