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Agrigento, un territorio costellato da rischi idrogeologici

Infurnari, a fine mandato, ha chiesto di disporre dei necessari finanziamenti per eseguire i necessari interventi straordinari

AGRIGENTO. Il viadotto "Malati", che collega Racalmuto con Canicattì, ma anche con Montedoro e con il centro commerciale "Le Vigne", rischia di crollare. Da un paio di settimane - "memori" anche di quello che accadde sul viadotto Petrulla lungo la statale 626 fra Licata e Ravanusa - è stato ristretto ad una unica corsia, nella porzione centrale, sulla quale si procede a senso unico alternato. Il restringimento della carreggiata, per problemi strutturali dovuti ad un dissesto idrogeologico, è stato deciso dai funzionari tecnici del Libero consorzio comunale, l'ormai ex Provincia regionale.

Ma di emergenze e rischi idrogeologici, nonché frane di varie proporzioni, il territorio provinciale è pienamente costellato. Prima che sia troppo tardi, mancando i soldi per procedere alla messa in sicurezza, il commissario straordinario Benito Infurnari - sottolineando la "situazione deficitaria dell'ente, a seguito delle considerevoli riduzioni dei trasferimenti statali e regionali operate nel biennio" - ha scritto all'assessorato regionale alle Infrastrutture e Mobilità e al ministero per l'Ambiente. Infurnari ha chiesto di disporre dei necessari finanziamenti per eseguire i necessari interventi straordinari ed eliminare l'elevato rischio idrogeologico.

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