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Sciacca, sciopero dei netturbini: disagi in città

Duro il sindaco Fabrizio Di Paola: «Noi abbiamo pagato, quella messa in atto è un’azione davvero ingiustificata»

SCIACCA. I rifiuti sono rimasti nei cassonetti, ieri mattina, e sacchi di immondizia davanti ai bar, alle pizzerie, in prossimità delle scuole. La città si è svegliata così ieri mattina e durante la giornata la situazione è peggiorata a causa dello sciopero dei lavoratori impegnati nel servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. I quaranta lavoratori che operano in città non hanno riscosso, dall'Ato rifiuti, lo stipendio di settembre e adesso che sta maturando anche quello di ottobre hanno deciso di incrociare le braccia.

"Abbiamo approfittato di uno sciopero nazionale - dice Ignazio Bongiovì, autista della Sogeir - e deciso di far sentire la nostra voce. Noi chiediamo lo stipendio con puntualità e nient'altro. Non è uno sciopero contro il sindaco o contro la città. E' una protesta per affermare il nostro diritto a riscuotere puntualmente lo stipendio". "E noi siamo i primi a essere dispiaciuti per i disagi che si creano alla gente quando si sciopera - aggiunge Michele Piazza, altro dipendente Sogeir - anche perché perdiamo circa 80 euro per una giornata lavorativa. Ma qui bisogna mettere un punto".

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