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Barriere architettoniche a scuola: il Comune non può intervenire

Il commissario dopo l’ordinanza del Tar Sicilia spiega perché non finanzia i lavori

AGRIGENTO. «Pertanto, al fine di avviare compiutamente le operazioni tecnico – amministrative, vista la presenza di progettazione esecutiva da cui possono agevolmente essere estrapolati i lavori in parola per un importo preventivato di Euro 95 mila al fine di assicurare la piena fruibilità del plesso scolastico (l’I.C. Garibaldi; n.d.r.) occorre acquisire la disponibilità delle necessarie risorse economiche nell’ambito del bilancio comunale non ancora definito».

Si conclude con questa frase una nota stampa dello staff del Commissario regionale a palazzo San Domenico in merito all’ordinanza del Tar Sicilia che imponeva, in tempi ristretti, l’abbattimento delle barriere architettoniche all’Istituto Comprensivo “Garibaldi” di Agrigento. In parole povere, e lo si legge nel comunicato stampa, il Comune non ha i soldi per intervenire.

Tutto era nato da un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale della professoressa Giovanna Librici che insegna alla “Garibaldi” ed è mamma di una bimba affetta da paralisi cerebrale infantile e da dodici anni vive su una sedia a rotelle. Il Tar Sicilia accogliendo la richiesta di Giovanna Librici ha imposto al comune di provvedere entro quindici giorni.

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