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Videosorveglianza nelle strade di Favara, piano al ministero

Passo in avanti per le 39 telecamere per vigilare sui siti riqualificati del progetto «Ortus». Ma intanto sono passati tre anni da quando l’iter è stato avviato

FAVARA. Un altro piccolo passo in avanti, anche se di anni, intanto, ne sono trascorsi tre, per dotare il Comune di 39 telecamere per vigilare su altrettanti siti dove si sono eseguite opere di riqualificazione ambientale nell’ambito del progetto “Ortus”, acronimo di “Operazione di riqualificazione territoriale urbana e sociale”, che hanno interessato l’area degli orti urbani inseriti nel canalone che si diparte da piazza Libertà per raggiungere il ponte Cicchillo. Avendo individuato, attraverso un bando pubblico, la ditta che dovrà fornire il materiale, la S.E.T.I. di Scafati in provincia di Salerno, il prossimo adempimento è la sottoscrizione del contratto. “Essendo stato il progetto finanziato dal Ministero degli Interni con i fondi del Pon Sicurezza per il sud – dice il progettista, l’ingegnere Giovanni Di Caro -, allo stesso dicastero è stata recentemente inviata la bozza del contratto di cui prenderà visione per rendere il conseguente parere che si spera possa essere immediato”.

Insomma, sembrerebbe un ultimo adempimento tra i tanti di cui è stato costellato il progetto nonostante qualche parlamentare nazionale, già nel gennaio del 2012, dava per scontata la realizzazione dell’opera in tempi strettissimi.
Il progetto tende a rendere meno aggredibili alcuni rioni cittadini da fattispecie criminose che rappresentano un grave ostacolo allo sviluppo economico, alla civile convivenza, alla qualità e produttività del lavoro e all’attrattività dei territori. “In prima istanza – dice il Rup, la dottoressa Albina Spoto – abbiamo fatto richiesta alla Prefettura di Agrigento che, a sua volta, ha inviato il carteggio al Ministero degli Interni dove ha superato tutte le fasi per ottenere il finanziamento”. E, in effetti, il finanziamento di poco inferiore a 350 mila euro, grava sui fondi del programma operativo nazionale “Sicurezza per lo sviluppo”.
Il sistema di videosorveglianza metterà sotto controllo l’area in cui si è portata a termine una consistente opera di riqualificazione urbana che va, come detto, sotto il nome di “Ortus”. Non a caso il progetto presentato alla Prefettura è stato chiamato “Orti sicuri”. La ditta dovrà fornire telecamere brandeggianti potendo essere orientate con un joystick da una postazione master che sarà allocata in una sede blindata.

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