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Agrigento, gli insegnanti: «Liberateci dalle ingiustizie delle false 104»

I docenti penalizzati si costituiranno parte civile se ci sarà processo. Applausi a scena aperta per il lavoro svolto dalla Procura

AGRIGENTO. Sono tanti e sono arrabbiati, urlano "giustizia, trasparenza e legalità" e chiedono di scovare tutti i "furbetti della 104" nella scuola lanciando una raccolta firme e costituendosi in associazione.

Parte così la "guerra alle false 104" nell'Agrigentino: centinaia di insegnanti e lavoratori della scuola sul piede di guerra si sono riuniti ieri in un'affollata assemblea di protesta convocata in un noto hotel cittadino per sollecitare interventi alla prefettura e alla procura della Repubblica di Agrigento dopo quanto emerso dall'inchiesta "La carica delle 104", sfociata in una dozzina di arresti e più di cento indagati a vario titolo per truffa, falso e corruzione.

Applausi a "scena aperta" da parte delle circa cinquecento persone presenti per l’operato investigativo svolto dalla Procura di Agrigento.
Tra i rappresentanti dell'associazione "Insegnanti in movimento" Dorenzo Navarra di Sciacca, che spiega: "Ci costituiremo parte civile in un eventuale processo relativo all'inchiesta 'La carica delle 104'. E' da anni che chiediamo di porre fine all'ingiustizia dei falsi invalidi nella scuola, finalmente qualcosa sta cambiando, grazie allo straordinario lavoro di magistrati e poliziotti".
«È da tempo che lottiamo contro l'abuso della 104 - spiega Tonino Butticè, di Favara, un altro dei rappresentanti del movimento che riunisce insegnanti e personale Ata in 'guerra' contro i falsi invalidi in provincia di Agrigento, adesso é doveroso da parte nostra innanzitutto ringraziare la magistratura e la polizia, la Digos per la brillante operazione che ha fatto in parte luce sul sistema dei falsi invalidi». «Pensavamo di lottare contro i mulini a vento, invece - aggiunge Butticè - i mulini a vento erano medici in carne ed ossa che in barba al giuramento di Ippocrate emettevano certificati falsi. La nostra azione è quella di riprenderci il diritto alla mobilità, al trasferimento, perché hanno danneggiato tutti, tante famiglie che dopo tanti anni ancora stanno divise. Chiediamo agli organi competenti- aggiunge Butticè illustrando il documento già firmato da oltre 500 persone che sarà inviato alla prefettura e alla procura di Agrigento - di attivarsi sin da subito, non vogliamo più che si aspetti e si perda tempo, per censire tutto il personale della scuola in provincia di Agrigento che usufruisce della legge 104. Avanziamo inoltre agli organi preposti la richiesta di revisione in modo da ristabilire per l'anno scolastico 2015-2016 il diritto alla mobilità previsto dall'articolo 8 del contratto collettivo nazionale a tutto il personale della scuola».
«Vogliamo che vengano di nuovo passate le visite mediche a tutto il personale della scuola che usufruisce della legge 104, vogliamo capire - aggiunge Mary Calabrò di Sciacca - se nella nostra provincia c'è una malattia endemica o se è tutto un mondo di imbrogli».
«Qualcuno - dice Salvatore Liotta di Favara - sta passando qualche notte insonne dopo l'inchiesta di magistrati e poliziotti e vedendo l'entità del movimento che sta nascendo contro gli abusi della 104 forse starà ancora più in pensiero temendo di perdere i benefici illecitamente acquisiti. Questo - aggiunge - è solo l'inizio di un percorso al termine del quale ci prenderemo molte soddisfazioni, vogliamo che la scuola agrigentina venga liberata dai falsi invalidi e che a tutti venga garantito il diritto ai trasferimenti».

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