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Alberi tagliati ad Agrigento, Legambiente protesta

«Rispettiamo - scrive Legambiente - la necessità di salvaguardare l’incolumità pubblica che rimane prioritaria, ma il rischio è che a subire danni siano anche molti pini della zona»

AGRIGENTO. Per Legambiente, rappresentata da Claudia Casa e Mimmo Bruno, “genera perplessità e preoccupazione l’intervento massivo sul verde pubblico della villa Bonfiglio”.
E’ scritto in una nota che l’associazione ambientalista ha diffuso nella tarda mattinata di ieri.
“Allarmati dalle telefonate di alcuni cittadini residenti nella via Crispi stamattina (ieri ndr) ci siamo recati presso la villa Bonfiglio, trovandovi una nutrita squadra di operai di una ditta privata incaricata dal Comune di Agrigento, impegnata a trasformare il grosso tronco di un eucalipto in legna da ardere. Tanto gli operai quanto il proprietario della ditta sopraggiunto sul luogo ci hanno confermato ciò che avevamo immaginato, e cioè che il Comune si era attivato per eliminare il rischio incombente sulla via Crispi, a causa di alcuni alberi in cattivo stato di salute insistenti lungo la scarpata. Ora, non si intende contestare al Comune l’operazione in corso, stante la priorità che sempre e comunque occorre dare alla salvaguardia della pubblica incolumità. Ci lasciano però ancora una volta perplessi e preoccupati – scrivono Casa e Bruno - tanto le modalità, quanto la tempistica scelte per porre in essere quello che ai nostri occhi si è giocoforza presentato più che come un intervento di prevenzione del rischio come una “strage” indiscriminata di piante, alcune delle quali per nulla pericolose”. “Così, ad esempio, un’intera fila di pini che con la scarpata in questione non hanno nulla a che vedere, hanno subito evidenti danni alla corteccia, danni che, tra qualche tempo, potrebbero con alta probabilità decretarne la morte e quindi – aggiunge Legambiente - rendere necessaria la loro capitozzatura. Gli alberi in salute sono un ottimo “affare” sociale per i territori che li ospitano e per le popolazioni che beneficiano della loro presenza”. “Identicamente, lungo la scarpata oggetto dell’intervento sono state eliminate – aggiungono Claudia Casa e Mimmo Bruno - decine di piante, lasciando il terreno del tutto privo di quella copertura vegetazionale che, insieme all’apparato radicale degli alberi, minimizza il rischio idrogeologico e previene dunque gli eventi franosi. Chi ha programmato questa operazione ha tenuto nel giusto conto questa eventualità, considerato che ci troviamo in una zona che purtroppo in questo senso ha già evidenziato una particolare fragilità e che ancora oggi è tristemente segnata dalla sottovalutazione di tale problematica? Attendiamo risposte da Comune”.

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