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Consiglio comunale di Agrigento, è scontro nel centro-destra

AGRIGENTO. Altro che appelli all’unità. Al Consiglio comunale di Agrigento, «volano gli stracci» dopo l’elezione di Carmelo settembrino a presidente, fino alle elezioni amministrative, del Consiglio stesso.
A non mandarsele a dire, sono i partiti di centro destra, più divisi che mai, cosa che fa aumentare la preoccupazione su come possono fare a trovare l’intesa necessaria per votare argomenti importanti come quello delle tasse e del bilancio.
Ncd.
Il gruppo consiliare del Nuovo centrodestra interviene sull’elezione di Settembrino spiegando a chi volesse saperlo che «dietro questa elezione, non si nasconde nessuna alchimia politica, ma piuttosto la convergenza di sane forze politiche intorno ad un nuovo percorso amministrativo all’insegna del risanamento, dello sviluppo e del sereno traghettamento verso le elezioni della prossima primavera». Il Nuovo centrodestra spiega poi di avere già deciso di non offrire una propria candidatura alla presidenza, lavorando piuttosto affinchè, nell’esclusivo interesse della cittadinanza, si trovasse un’intesa finalizzata soltanto alla gestione delle spinose e drammatiche emergenze all’ordine del giorno. «Il timido dialogo che pareva stesse avviandosi con Forza Italia - dicono - è stato rapidamente interrotto a causa delle smanie di egemonia e della pretesa di vincolare le intese di oggi ad accordi su ipotesi di candidature a sindaco ancora di là da venire. Quanto all’elezione del Presidente del Consiglio comunale, le proposte avanzate da Forza Italia erano francamente, e forse anche volutamente, non ricevibili».
Forza Italia.
«Non è vero - ribattono i forzisti - che da parte nostra vi è stata la pretesa di legare l’intesa sul presidente del Consiglio alle future ipotesi di candidature a sindaco. La nostra volontà, dichiarata e manifesta, è stata quella invece di occuparci subito di alcune questioni più importanti e urgenti, come la pressione fiscale e la definizione delle aliquote Tasi. Ed ecco perché abbiamo chiesto opportunamente un rinvio dell’ elezione del Presidente del Consiglio. La nostra richiesta non è stata però accolta, quando invece l’Ncd si era dichiarato favorevole al rinvio, ma evidentemente la serietà non ha spazio in politica. Allora abbiamo invocato la scelta di un presidente che fosse condivisa da tutto il Consiglio comunale, senza spaccature. Quando invece ci siamo resi conto che è maturato un accordo solo di parte, tra Alfano, Di Mauro e Partito Democratico, allora abbiamo votato scheda bianca».
Mpa.
Il gruppo consiliare del Movimento per le Autonomie di Agrigento, composto da Alfonso Vassallo, Aurelio Trupia e Riccardo Mandracchia, esprime apprezzamento per l’elezione di Carmelo Settembrino di cui tesse ovviamente le lodi. «È una persona di esperienza - sostengono - equilibrata e capace. Si tratta di una scelta di responsabilità. Il Movimento per l’Autonomia e il Nuovo Centro Destra, insieme ad altri consiglieri, hanno mostrato grande sensibilità istituzionale trovando un punto di incontro per risolvere una vicenda che rischiava di trascinarsi stancamente, in modo stucchevole e anche dannoso per l’economia generale dei lavori d’aula». Non resta che sperare.

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