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Porto turistico di Licata, il Tar: sgombero sospeso

LICATA. No del Tar allo sgombero delle aree demaniali occupate dal porto turistico “Marina di Cala del Sole”. E’ stato il presidente del Tribunale amministrativo regionale, Filoreto D’Agostino, a sospendere lo sgombero che era stato intimato ad Iniziative Immobiliari spa (società che ha realizzato e gestisce il porto turistico) dall’assessorato regionale al Territorio ed Ambiente. E’ stata fissata anche la prima udienza collegiale davanti al Tar: l’11 di settembre. Nei giorni scorsi, come si ricorderà, il Territorio ed Ambiente aveva intimato, contestando il mancato pagamento di alcuni canoni arretrati, lo sgombero di “Marina di Cala del Sole” entro il 31 di luglio. Secondo l’assessorato, la società che ha in concessione l’area demaniale in cui è stato realizzato il porto turistico, deve alla Regione un milione e seicentomila euro. Iniziative Immobiliari spa ha presentato ricorso al Tar, avverso il provvedimento ricevuto, ed ora ha ottenuto la sospensione dell’ordinanza. Ad assistere la società sono gli avvocati Girolamo Rubino, Leonardo Cucchiara e Massimiliano Valenza. “Iniziative Immobiliari spa – scrive l’avvocato Rubino in una nota diffusa ieri - ha realizzato nell'ambito portuale del Comune di Licata un porto turistico denominato "Marina di cale del Sole" e strutture annesse: cantieri nautici, area commerciale, attrezzature sportive, cabine marittime, opere di urbanizzazione quali strade, verde, parcheggi, in virtù di una concessione demaniale marittima per la durata di 99 anni dell'area di progetto. La società ha intrapreso la realizzazione delle opere previste, previa bonifica dell'area, realizzando imponenti misure di salvaguardia ambientale, ma nel corso degli anni insorgevano tra l'amministrazione regionale e la società delle divergenze circa il canone da corrispondere”. “In particolare – si legge ancora nel documento – Iniziative Immobiliari richiedeva all'amministrazione regionale l'applicazione di un canone ricognitorio in luogo del canone turistico e su tale aspetto si intrecciava una fitta corrispondenza. Finchè a fine luglio, con decreto del dirigente generale, veniva dichiarata la decadenza della concessione demaniale con invito a provvedere allo sgombero della aree demaniali marittime e degli specchi acquei entro sette giorni”. A questo punto la società, che ha sede a Roma, ha presentato ricorso al Tar Sicilia per l’annullamento, previa sospensione, del provvedimento di decadenza della concessione demaniale marittima. “E’ stata chiesta – conclude l’avvocato Rubino - l'emanazione di misure cautelari monocratiche al presidente del Tar Sicilia, stante l'estrema gravità ed urgenza. Il presidente del Tar Sicilia, considerata “la situazione di gravissimo pregiudizio per la società ricorrente, anche tenendo conto del peculiare momento stagionale e delle attività collegate" ha accolto l'istanza cautelare avanzata dai difensori, fissando per la trattazione collegiale la camera di consiglio dell'11 settembre. Pertanto per il momento nessuno sgombero delle aree demaniali verrà posto in essere dall'amministrazione regionale”.

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