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Nuova emergenza all'ospedale di Sciacca, a Otorinolaringoiatria solo attività ambulatoriale

SCIACCA. Risolto il problema della mancanza dei magazzinieri alla farmacia dell’ospedale, che costringeva un farmacista e un infermiere alla gestione dei farmaci, con conseguenze negative per i reparti. Il direttore generale, Salvatore Lucio Ficarra, ha disposto che due unità vadano a supporto della farmacia. È arrivata, però, un’altra emergenza al Giovanni Paolo II. Dal primo agosto l’unità operativa di Otorinolaringoiatria, aggregata a quella del San Giovanni di Dio di Agrigento, svolge solo attività ambulatoriale, dalle 8 alle 14. Uno dei tre dirigenti medici è stato trasferito nel nosocomio della città dei templi. A Sciacca ne sono rimasti soltanto due che fanno solo attività ambulatoriale. Il personale, trattandosi di unità operativa aggregata, è unico con quello di Agrigento. Adesso, con due soli medici, niente degenze e niente sala operatoria. Le sedute operatorie di otorino, per la mancanza di anestesisti, a giugno erano state bloccate. Adesso, dal primo agosto, solo ambulatorio per la mancanza di dirigenti medici. Numerose le persone in attesa di effettuare l’intervento. Nei sei mesi di attività a Sciacca sono stati effettuati oltre un centinaio di interventi, qualche centinaio di ricoveri, un migliaio di prestazioni ambulatoriali e numerose consulenze ambulatoriali. Della vicenda si sta occupando anche il sindaco, Fabrizio Di Paola, che, intanto, ha reso noto che il direttore generale dell’Asp ha dato disponibilità ad intervenire a una seduta aperta del consiglio comunale, sull’assistenza sanitaria nel territorio, in programma l’8 settembre. Ficarra, intanto, sull’unità di otorino, ha fatto sapere che il problema riguardante i medici è legato solo al periodo estivo e che l’attività verrà ripresa a pieno regime e non limitata a quella ambulatoriale. A Sciacca, tra l’altro, la rimodulazione prevede l’unità semplice dipartimentale di otorino. Risolto, invece, il problema dei magazzinieri che era stato sollevato dal segretario della Cgil, Franco Zammuto. In pratica, due addetti sono andati in pensione e un altro, al momento, è in congedo ordinario. «Non è certo una situazione che poteva andare avanti - dice Zammuto - e il nostro intervento è stato tanto tempestivo quanto necessario a garanzia di una normale attività in un settore tanto importante come quello della sanità».
Adesso si attende la seduta del consiglio comunale per la quale era stata richiesta all’Asp l’aula Piraino, all’interno del Giovanni Paolo II. Il direttore Ficarra ha negato l’autorizzazione «perché l’ospedale è un luogo di cure e di riposo», ha detto. Adesso, però, il confronto ci sarà e al Comune. La commissione consiliare Sanità ha chiesto all’Asp una relazione sui più recenti interventi effettuati. Alcuni di questi riguardano l’arrivo di anestesisti, di medici del pronto soccorso e cardiologi.

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