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Licata, bruciati di notte altri tre cassonetti dei rifiuti

LICATA. Tre cassonetti dei rifiuti sono stati bruciati poco prima dell’alba di ieri a Licata. Stavolta i piromani hanno colpito in via Campobello, nella periferia della città, una delle zone nelle quali l’incidenza dei roghi di spazzatura è maggiore. A più riprese, negli ultimi tre anni, i vigili del fuoco del distaccamento cittadino sono intervenuti proprio in via Campobello per domare roghi di contenitori dell’immondizia. Nel sito i pompieri sono intervenuti alle 3.30 di ieri, pochi minuti dopo l’allarme lanciato dai residenti della zona. Molti di quelli che abitano in via Campobello hanno udito un boato provenire dalla strada. Rumore che li ha svegliati nel cuore della notte. Si sono affacciati al balcone ed hanno scoperto che l’intera batteria di cassonetti dei rifiuti della zona era in fiamme. Hanno avvertito i vigili del fuoco e questi ultimi si sono precipitati nel sito. Una volta sul posto i pompieri hanno impiegato pochi minuti per avere ragione del fuoco. Tra l’altro la tempestività con la quale i vigili del fuoco hanno agito è stata determinante. Il rogo, infatti, stava per raggiungere alcune auto in sosta a pochi metri di distanza dai contenitori dell’immondizia. Se i pompieri non fossero arrivati subito il fuoco, oltre ai cassonetti, avrebbe divorato anche le auto.
Ancora una volta danni ingenti per l’Ato rifiuti. E’ quasi inutile ribadire che acquistare un contenitore della spazzatura costa ben 400 euro, perciò se si moltiplica il costo per tre (il numero dei cassonetti distrutti dalle fiamme ieri) si comprende che sostituire quelli bruciati costerà, alla Dedalo, ben 1.200 euro.
Quella dei roghi di cassonetti rappresenta una vera e propria piaga per Licata. Sono alcune migliaia quelli distrutti dalle fiamme negli ultimi tre anni, da quando i piromani hanno iniziato ad appiccare il fuoco ai rifiuti. Ed a nulla, finora, sono serviti gli appelli della Dedalo. A più riprese, come si ricorderà, il commissario liquidatore dell’Ato Ag3, Rosario Miceli, si è detto pronto persino ad elargire una ricompensa a chi avesse fornito indicazioni sugli autori dei roghi, ma non si è presentato mai nessuno.
Negli anni scorsi anche la Dia ha fatto riferimento, nella relazione semestrale, al fenomeno dei roghi di cassonetti dei rifiuti in tutto il territorio agrigentino.

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