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Licata: abusivismo edilizio, denunciati in sette

LICATA. Nuovo colpo della polizia municipale al cemento selvaggio, fenomeno che purtroppo in città è duro a morire. Anzi, considerati i sequestri che le forze dell’ordine continuano ad effettuare, è più corretto dire che l’abusivismo edilizio è vivo e vegeto. Ieri il Comune ha reso noti, pubblicando il report dell’attività svolta sull’albo pretorio on line del sito istituzionale dell’ente, i risultati ottenuti dai vigili urbani nel mese di luglio. Ebbene, ancora una volta i numeri sono tutt’altro che incoraggianti. Nel mese appena trascorso gli agenti della polizia municipale hanno denunciato a piede libero sette persone. A tutti è stata rivolta la stessa contestazione: violazione della legge sull’edilizia. I nomi dei sette licatesi sono stati iscritti nel registro degli indagati dei magistrati della procura della Repubblica di Agrigento.
Ma c’è di più. I “caschi bianchi” hanno anche sequestrato un immobile ed hanno avviato “l’iter degli accertamenti” per altri due. Sono iniziate, dunque, tutta una serie di verifiche, al termine delle quali la polizia municipale deciderà se apporre, o meno, i sigilli anche a questi due edifici.
Nel caso dello stabile sequestrato i titolari sono stati invitati a non riprendere i lavori sospesi con l’arrivo dei vigili urbani. Qualora, infatti, nello stabile in questione venissero trovati nuovamente muratori al lavoro, per i proprietari scatterebbe la denuncia a piede libero per violazione dei sigilli.
Il dato del “cemento selvaggio” non fa registrare alcuna riduzione del fenomeno. Al contrario, da un mese all’altro il numero delle persone che finiscono nei guai per avere costruito in assenza di concessione edilizia, addirittura aumenta. E, spesso, la naturale conseguenza dell’apposizione dei sigilli è l’emissione delle ingiunzioni di demolizione. I provvedimenti vengono firmati, come è noto, dal dipartimento Urbanistica, Gestione del Territorio e Lavori Pubblici del Comune. Vengono indirizzati a quanti hanno costruito in assenza di licenza ed i loro immobili non possono ricevere la concessione edilizia in sanatoria. In questi casi i proprietari, una volta ricevuta la notifica dell’ordinanza, hanno novanta giorni di tempo per ottemperarla. Se non lo fanno gli stabili in questione vengono acquisiti al patrimonio del Comune e la competenza per la demolizione viene trasferita a quest’ultimo ente.

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