FAVARA. Dichiarata inagibile due anni fa essendosi accertati dei cedimenti strutturali, sulla "gloriosa" scuola media «Antonio Mendola» si sono accesi i riflettori da quando il presidente del consiglio dei ministri Renzi chiese ai sindaci italiani di segnalargli un edificio scolastico del loro comune abbisognevole di interventi. E il sindaco Manganella non perse tempo a indicare il plesso di via dei Mille, costruito negli anni settanta e andato in malora molto probabilmente per imperizie tecniche di cui, però, nessuno è chiamato a rispondere. Dopo un passaggio al ministero della pubblica istruzione del giovane deputato locale Tonino Moscatt, che della «Mendola» fu studente e dove insegnò anche la madre, adesso è il presidente del consiglio Leonardo Pitruzzella a sollecitare all'amministrazione comunale l'attivazione di un tavolo tecnico per verificare tempi, condizioni e necessità al fine di predisporre il materiale necessario per non perdere un'occasione così importante oltre che irripetibile.
Rispondendo a Renzi, il sindaco Manganella aveva inviato un progetto preliminare di recupero della «Mendola» prevedendo una spesa di 4,5 milioni di euro. Ma perché il finanziamento possa avere corso, sarebbe meglio disporre già da subito di un progetto esecutivo di cui il Comune non è dotato per la semplice ragione che non ha risorse economiche per affidare a dei professionisti esterni (geotecnici, geologi, strutturisti) l'incarico dell'elaborazione. E per far ciò occorrerebbero (in base all'entità del progetto) circa 150 mila euro.
L'appello del presidente del consiglio di preparare le carte per non farsi trovare impreparati quando sarà il momento di passare alla fase esecutiva potrebbe scontrarsi con l'endemica carenza di risorse del Comune. A meno che non si batta la pista dell'appalto integrato che prevede in un unico contesto la progettazione e l'esecuzione dei lavori.
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