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Ribera, passo avanti per il Ponte Verdura: via libera del Cru sulla localizzazione

RIBERA. Dopo le preoccupazioni espresse nei giorni scorsi dai sindaci di Ribera Carmelo Pace, di Lucca Sicula Giuseppe Puccio, di Caltabellotta Paolo Segreto, di Calamonaci Vincenzo Inga, di Villafranca Sicula Domenico Balsamo, di Burgio Vito Ferrantelli e di Sciacca Fabrizio Di Paola, per via della lentezza che si registra nel varo dei lavori per la costruzione di un nuovo ponte sul fiume Verdura, che prenda il posto dello ”storico” ponte Verdura ormai inadeguato a sopportare il peso di un traffico notevole lungo la Strada Statale 115, adesso si registra qualche segnale di speranza. Questo perchè il Comitato regionale per l’urbanistica (il CRU) si è espresso favorevolmente sulla ”localizzazione” dell’opera che sorgerà ad un paio di centinaia di metri dall’attuale ponte, che regge grazie ad una ”passerella provvisoria”, messa sù dall’Anas utilizzando dei tubi Armco. Sulla possibilità che già si fosse espresso il CRU in merito si era soffermato il sindaco Pace nel corso di una delle ultime sedute (poi andata deserta per mancanza del numero legale): ad apertura dei lavori, nella fase delle ormai ”tradizionali” comunicazioni del primo cittadino ai consiglieri di sala ”Leonardo Frenna”, Pace aveva fatto riferimento al fatto che il Cru si doveva riunire il 3 luglio scorso, in base a quanto appreso nell’incontro che i sindaci dell’hinterland avevano avuto con l’ingegnere Salvatore Tonti, massimo dirigente regionale dell’Anas a Palermo e che la seduta era ”saltata” per via di un rinvio allo scorso dieci luglio. Dal palazzo della regione adesso è arrivata la conferma del via libera per quanto riguarda la localizzazione, passaggio fondamentale per proseguire nel complesso iter che dovrà portare a innalzare il nuovo ponte che si presume verrà a costare circa 12 milioni di euro e che dovrebbe consentire una volta per tutte di superare i rischi che si sono conretizzati il 2 febbraio dell’anno scorso, quando a seguito del rovinoso crollo di una parte del fiume, la Sicilia è stata lettaralmente tagliata in due, fatto questo che ha costretto i conducenti ai automezzi a sottoporsi ad un vero e proprio ”calvario” lungo una cinquantina di chilometri attraverso i centri abitati di Ribera, Calamonaci, Lucca, Burgio, Villafranca per potere superare lo sbarramento di pochi metri che si era creato con il crollo del ponte, che solo per un vero e proprio miracolo non ha provocato danni a persone e cose. Superata questa fase dell’acquisizione dei pareri a livello regionale adesso l’Anas avrà la possibilità di bandire i lavori per efffettuare i sondaggi sotto la sorveglianza della Sovrintendenza ai beni culturali necessari per escludere che nell’area definitivamente ”localizzata” possano esserci siti di interesse archeologico o culturale. Dopodichè si potrà passare alla fase del bando dei lavori veri e propri per la realizzaizone del nuovo, attesissimo ponte.

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