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Raffadali, folla di amici e politici per l’addio a Di Benedetto

RAFFADALI. «Grazie per tutto quello che hai fatto. Hai lasciato una traccia forte, profumata. Tutto fatto con grande passione civile e soprattutto con onestà».
Don Giuseppe Livatino - da 29 anni amico di "Giacomino" - ieri pomeriggio ha celebrato i funerali del sindaco di Raffadali, l'onorevole Giacomo Di Benedetto, 52 anni, stroncato sabato da un infarto. Il coro vestito di bianco, accanto alla bara tutti i sindaci dell'Agrigentino con indosso la fascia tricolore. In prima fila, il prefetto di Agrigento Nicola Diomede, il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone, gli onorevoli Capodicasa e Crisafulli, il segretario regionale del Pd Fausto Raciti, ma anche tanti altri politici come l'ex sindaco di Agrigento Marco Zambuto, l'assessore Masone e i sindacalisti Piero Mangione, Mariella Lo Bello. Molti portavano sul petto il garofano rosso, lo stesso fiore impresso sui manifesti funebri che annunciavano la dipartita di un uomo, un politico, un sindacalista tanto stimato ed amato nell'Agrigentino. Troppo piccola la chiesa Madre per contenere il dolore e le presenze di rappresentanti istituzionali, ma anche dei tanti semplici concittadini che hanno voluto dire "Ciao" a "Giacomino". Gli stessi raffadalesi ed agrigentini che, domenica, fino a tarda sera, gli avevano reso omaggio - un pellegrinaggio continuo - nella camera ardente allestita nella biblioteca comunale, stringendosi alla moglie Ester. Durante le esequie hanno parlato, trattenendo a fatica le lacrime, la figlia Alessandra: "Grazie per esserci stato sempre nei momenti più importanti, grazie per averci reso uomini e donne che noi siamo"; la cugina Daniela: "Avendo conosciuto te da vicino, non possiamo dire che tutti i politici sono uguali. Giacomo era Giacomo, ovunque c'erano segnali di te. Adesso tocca a tutti noi far rivivere i tuoi sogni. E mi appello ai giovani di Raffadali per raccogliere la sua eredità". Hanno preso la parola anche l'ex presidente della Regione Angelo Capodicasa, l'attuale governatore Rosario Crocetta: "Caro sindaco, caro Giacomo non ero pronto alla orazione funebre per te. Tu non sei morto, vivrai nel nostro ricordo, nei nostri sogni di cambiamento per la nostra comunità". "Giacomo - ha detto, invece, il presidente dell'Ars Ardizzone - ha onorato il parlamento regionale con impegno, passione, onestà e soprattutto competenza".
"Non saranno i gonfaloni o le celebrazioni ufficiali, che pur tributano il giusto riconoscimento al valore di una vita politica eccezionale e straordinaria, a mitigare il dolore di questa scomparsa - ha scritto Epifanio Bellini, segretario del circolo Berlinguer, rivolgendosi alla moglie Ester - ma ti possa essere di conforto l'affetto e le lacrime dei suoi compagni e dei suoi ragazzi, della gente comune che si è raccolta e stretta uno accanto all'altro nell'ora più buia, spinti dalla consapevolezza di aver conosciuto un grande uomo".

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